Ad un anno dall’avvio del progetto LIFE Egyptian vulture, i dati raccolti con il monitoraggio della popolazione nel 2018 da parte del team della Estación Biológica de Doñana-CSIC confermano che la popolazione di “guirre” delle Isole Canarie continua a crescere, conservando il trend positivo osservato negli ultimi anni.
La popolazione sembra cresciuta di almeno 38 individui durante lo scorso anno, un dato che si traduce in un aumento del 12,20% rispetto all’anno precedente. L’analisi dei risultati del monitoraggio effettuato dal 1998 in avanti rivela un incremento continuo della popolazione, con l’aumento da 21 a 74 territori occupati durante questo periodo di tempo (+ 6% annuale), sebbene l’Isola di Lanzarote presenti un tasso di crescita molto inferiore a quello di Fuerteventura.
Nel 2018 la popolazione appare composta da un minimo di 349 individui, tra riproduttori (153) e non (196), a fronte dei 311 individui censiti nel 2017. Inoltre, sempre nel 2018 sono stati individuati 68 territori riproduttivi a Fuerteventura e 6 a Lanzarote, per un totale di 74 territori complessivi per le Canarie che hanno prodotto un totale di 44 pulcini (40 nati a Fuerteventura e 4 a Lanzarote), 37 dei quali sono stati inanellati.
Il monitoraggio puntuale e completo della popolazione di capovaccaio canario che viene portato avanti da più di vent’anni è reso possibile grazie alla marcatura ed identificazione della gran parte degli individui mediante l’impiego di anelli metallici e anelli in PVC. Attualmente circa il 90% di tutta la popolazione di “guirre” è inanellato con anelli di questa tipologia.
Inoltre, un certo numero di individui è stato dotato di dispositivi GPS-GSM, fattore che determina un miglioramento basilare delle condizioni e dell’efficacia del lavoro sul campo. Nel 2018, 43 individui risultavano equipaggiati con dispositivi GPS/GSM, 33 dei quali erano vincolati a territori di nidificazione. Le informazioni fornite dai dispositivi sono state utilizzate per determinare la localizzazione delle aree di nidificazione che avrebbero potuto non essere rilevate altrimenti, soprattutto perché in aree di difficile accesso. In altri casi, nelle aree di nidificazione già conosciute, le informazioni fornite dai dispositivi hanno permesso di ridurre il tempo e lo sforzo dedicati alla ricerca dell’ubicazione dei nidi. Analogamente, i dati degli apparecchi permettono di definire i modelli di uso del territorio da parte degli uccelli e la localizzazione delle zone di aggregazione notturna.
La riduzione della mortalità non naturale della popolazione di “guirre”, soprattutto per quanto riguarda i decessi dovuti all’elettrocuzione sulle linee elettriche ed all’uso illegale del veleno, insieme al controllo dei disturbi nei siti di nidificazione, sono i fattori che stanno favorendo il progressivo recupero della specie nelle isole orientali e che saranno oggetto di future azioni di contrasto nell’ambito del progetto LIFE Egyptian vulture.